Sono rientrato oggi pomeriggio da una settimana intera di stacco da tutto: in pratica e in sostanza, ho fatto il papà per otto giorni filati. Ho scattato anche qualche fotografia (alla vostra sinistra, prego!) ma non ho toccato nulla che abbia a che fare con la correzione del colore. Anzi, ho cercato il più possibile di non pensarci: non che sia facile quando si passa del tempo vicino al mare in mezzo a colori molto intensi e spesso assurdi, ma comunque è necessario staccare un po’, giusto? In realtà sono successe diverse cose, che vorrei elencare brevemente.
La prima è che è stato pubblicato (a tempo di record) il mio ultimo videocorso per Teacher-in-a-Box: l’argomento, stavolta, è lo sharpening, noto anche come maschera di contrasto. In retrospettiva, è stato un videocorso difficile da realizzare; è abbastanza incredibile come un unico filtro controllato da soli tre parametri, di cui due principali e uno secondario, possa creare una varietà così incredibile di effetti diversi, aprendo una vera e propria voragine procedurale sotto i piedi del malcapitato (o bencapitato?) operatore. Spero che le tre ore e mezza di durata delle lezioni riescano a fare almeno un po’ di chiarezza su cosa sia lo sharpening, perché ne abbiamo bisogno e come possiamo applicarlo al meglio senza far esplodere le immagini che trattiamo.
La seconda è che sono state annunciate le date delle prossime classi di Dan Margulis in Italia: un primo livello extended e un secondo livello, che si terranno nel mese di ottobre 2012 per la ben nota organizzazione di PS School nell’ormai usuale cornice di Reggello. Tutti i dettagli sono disponibili qui. Non serve, credo, che io raccomandi a chiunque sia seriamente interessato alla CC di non perdere questa occasione, visto che l’esperienza formativa con Margulis è quanto di più interessante si possa ottenere in questo campo, ma visto che ci sono… lo raccomando ugualmente :-).
Parlando di corsi, la prossima classe del mio CCC si terrà a Bari nei giorni 7 e 8 luglio 2012. Potete trovare tutti i dettagli qui. Si tratta di una classe di primo livello ed è aperta a tutti coloro che abbiano una preparazione di base minima in Photoshop (qualsiasi versione da CS in su).
Infine, mentre cercavo di non pensare alla CC, ho fatto una riflessione alla luce di alcuni scambi di opinione che ci sono stati recentemente (e anche meno recentemente) su alcuni forum e gruppi di discussione. La riflessione riguarda la differenza tra tecnica e metodo, e questo è un argomento su cui spero di lavorare a breve. In sintesi, penso questo: una tecnica è una tecnica – può funzionare più o meno bene a seconda dei casi, ma rimane sostanzialmente una ricetta, anche se magari non del tutto definita, per portare a casa un certo risultato. Un metodo è qualcosa di più profondo: ovvero un’idea, sulla quale forse a volte non insistiamo abbastanza visto che si richiede sempre più spesso un flusso di lavoro velocissimo, infallibile e soprattutto semplice – cosa che ci fa disperatamente insistere sulle tecniche piuttosto che sulle idee fondanti della materia. Un metodo, come qualsiasi idea, può essere criticato o anche attaccato; ma, mi chiedo, ha senso farlo senza proporre qualcosa di alternativo (con delle tecniche a corredo, naturalmente), che possa portare agli stessi risultati, magari in meno tempo? Io abbandonerei senza alcun problema molte delle tecniche che uso quotidianamente se trovassi qualcosa che funziona altrettanto bene in meno o uguale tempo. Il problema è che non trovo nulla del genere. Da qui la riflessione: ben venga la messa in discussione del metodo, ma attenzione ai minestroni, che possono essere prelibati quanto scialbi a seconda di come vengono preparati. Una cosa su cui sto studiando, ad esempio, è come sia possibile convincere Adobe Camera Raw a fare certe operazioni sfruttando le sue indubbie potenzialità: ma in maniera quantitativa e soprattutto ripetibile. E, visto che l’anima del programma è sostanzialmente la stessa, sto pensando anche a Lightroom. Non mi aspetto risultati eclatanti nel giro di due giorni, ma spero di scrivere qualcosa in tempi ragionevoli. Come lo sharpening, la struttura dei files raw apre la solita voragine sotto i piedi dell’operatore: l’affermazione che certi algoritmi funzionino meglio sui files raw si basa sulla presunzione che la struttura dei dati raw sia universalmente migliore di quella dei dati raster, con i loro profili, le loro correzioni gamma e tutta la compagnia cantante che ben conosciamo. Presunzione, attenzione, nel senso di ipotesi: ma è un’ipotesi che vorrei verificare, perché in certi casi, ecco… la cosa non è così nitida (sharp!) come vorrei che fosse. La verità? In tutta onestà è che spero di sbagliare su alcune conclusioni che sto traendo, anche se sono ancora totalmente provvisorie. Un solo piccolo indizio per iniziare: sharpening, sempre lui, e Camera Raw vs Photoshop. Stato attuale della mia ricerca: “uhm, mah…”
Prima di fare questo certamente scriverò alcune note sulle domande poste da Fabrizio Bottaro in coda all’ultima parte dell’articolo sui profili colore. Restate sintonizzati, in ogni caso!
A presto,
MO
Per non aver pensato alla CC hai prodotto un sacco……ahahah. Spero che questa settimana di relax sia stata un toccasana (anche se sono riuscito a romperti le scatole anche al mare…..un guastafeste incredibile :-). Felice di riaverti attivo, non vedo l’ora di analizzare gli sviluppi Acr vs Ps. Intanto pregusto il TIAB sullo sharpening con particolare attesa. Bari rimane un po distante per i miei gusti, ma mi consolo pensando che Milano 2° livello non è poi così distante.
Bentornato MO!
Alla faccia di “qualche fotografia”, sei partito piuttosto… attrezzato 😉
Se hai fatto il papà per una settimana è giunto il momento di riposarsi, sicché: buon lavoro! 😉
Davide
Bentornato 🙂
Bentornato 🙂
A parte il fatto che continuo a farti i complimenti per il modello della tua foto….ho trovato tutto il resto del tuo post (il primo che leggo poiché non sapevo che tu avessi un blog ahimè) è estremamente interessante e, nella mia immensa ignoranza di CC, PS, Trick e Track e panini con bombette, ritengo estremamente interessante, intelligente e dovuta questa distinzione tra Tecnica e Metodo.
Nei pochi corsi che ho fatto negli anni mi sono accorto che se non si tratta di un certo genere di fotografia, sono estremamente imbranato. Mi sono state insegnate tante tecniche e nessun metodo e la cosa mi manda in crisi estrema.
Interessante l’idea del videocorso che hai fatto e che saresti intenzionato a fare su CR, strumento che utilizzo pochissimo e, probabilmente, male.
Non vedo l’ora del CC del 7 =)))
Grazie, Michelangelo!
Specifico che non sto pensando a un videocorso su ACR, quanto ad alcune comparazioni di tecniche (e metodi…) su cui mi sembra, anche se potrebbe essere una mia percezione distorta, che ci sia un po’ di confusione. Personalmente non credo al 100% al fatto che “nuovo è necessariamente migliore”, e non mi accontento di spiegazioni che dicono “questa soluzione funziona meglio perché vi assicuriamo che funziona meglio”. Quindi, studio un po’ – e se arriverò a vedere qualcosa, in positivo o in negativo, ne scriverò. Ci vediamo a Bari!
spesso si ha paura di cambiare, di modificare il proprio metodo di lavoro proprio perchè la tecnica si conosce poco e si rimane aggrappati a quelle due favolette lette qua e là;
quando invece si è padroni della tecnica (anche se col digitale questo ti costringe a metterti sempre in discussione) non si ha paura di modificare tutto dall’oggi al doman
Bentornato Marco dalla tua (breve) vacanza e in bocca al lupo per la ripresa dei lavori!
E soprattutto grazie infinite per aver condiviso la notizia delle classi di Dan, alias il nostro Maestro. Soprattutto di metodo, oltre che di tecniche.
Come hai giustamente detto tu, le tecniche sono nulla senza un metodo, e quelli che sono in grado di creare e insegnare un metodo che funziona sono in pochi.
Anzi pochissimi. Però pare che ultimamente in Italia… nel nord est… forse si è visto qualcosa. Tu hai per caso notizie? 😉
Alessandro
Io? Eh? Uhm, no – non so nulla…
Posso risponderti solo con una frase dei Genesis: “You got it wrong, Sir, I’m only the cleaner…” 🙂
Nessun ringraziamento dovuto per la notizia delle classi di Dan. Anzi, la mia più grande soddisfazione sarebbe quella di vedere un certo numero dei miei studenti fare a pugni per entrarci. So che alcuni ci sono già, quindi – bene così!