I mondi differenti di occhio e sensore digitale

Sono passati oltre due anni da quando ho scritto l’ultimo articolo su questo blog. Non intendevo abbandonarlo: semplicemente mi sono sentito poco stimolato a scrivere, per vari motivi. Uno di questi era la sensazione di avere in qualche modo esaurito gli argomenti principali. Riparto oggi, senza un piano preciso, dopo avere concluso un videocorso sul formato RAW per Teacher-In-A-Box, che uscirà presto. L’argomento di questo articolo fa parte di quel corso, e riguarda la differenza tra come un sensore digitale e il sistema visivo umano registrano la luce di una scena.

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La distanza del colore (DeltaE) – pt. 2

C’è un buon motivo per cui la prima parte di questo articolo insiste sull’importanza di definire il DeltaE, ovvero la differenza tra due colori, in uno spazio colore dotato di una metrica percettivamente uniforme: se vogliamo valutare quanto due colori siano dissimili, il criterio di valutazione dev’essere identico per tutti i colori.

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La distanza del colore (DeltaE) – pt. 1

Ha senso parlare della distanza tra due colori? Certamente sì, ma non è così semplice. Questo articolo vuole introdurre alcuni concetti di base che possono essere utili per capire quanto un certo colore differisca da un campione dato. Il risultato è un parametro ben noto, il DeltaE, che può essere di grande aiuto ma non dice tutto. Continua la lettura di La distanza del colore (DeltaE) – pt. 1

La risoluzione per analfabeti: e poi che sia finita

 

Andiamo diritti al punto. Ho contato le piastrelle del soggiorno: sono 11 lungo un lato e 13 lungo l’altro. In totale, 11 x 13, ovvero 143. Ho deciso di porre in palio €1.000.000 per chiunque sia in grado, usando esclusivamente questi dati, di dirmi quanto misura la superficie della stanza in metri quadrati. Avete letto bene: un milione di Euro. Ve li regalo.

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“Nessuna post-produzione.” Davvero?

Se mi chiedessero di definire con una sola frase la post-produzione, direi che è una libera reinterpretazione delle informazioni contenute in una fotografia. Talvolta modifica l’immagine in maniera minimale, altre volte ha un impatto simile a quello di una bomba, ma è comunque una reinterpretazione. È reinterpretazione la creazione di una versione in bianco e nero così come un taglio, la rimozione di un brufolo o la modifica di un colore. Senza entrare nell’etica di quanto sia “troppo” in questo campo, questi sono i confini del campo da gioco. Continua la lettura di “Nessuna post-produzione.” Davvero?

Un esperimento mentale

Questo articolo illustra con un esempio fittizio due possibili approcci alla post-produzione di una singola immagine. L’esempio è costruito ad arte, nello spirito di Albert Einstein, il quale utilizzava spesso quello che chiamava gedankenexperiment, ovvero esperimento mentale. Si tratta di un esperimento che non viene realmente eseguito ma solo immaginato, allo scopo di verificare una teoria e metterne in evidenza alcune possibili conseguenze. Continua la lettura di Un esperimento mentale

Fino a dove possiamo spingerci?

Ritorno a scrivere un articolo un anno quasi esatto dopo l’ultimo. Qualcuno si sarà chiesto dove fossi finito e perché io sia passato repentinamente al silenzio: nessun motivo particolare; semplicemente non mi sono sentito motivato a scrivere molto, avendo anche la sensazione di avere scritto fin troppo in passato. Quindi, ho fatto una deviazione e sono andato ad ammirare panorami diversi. Non scrivo per vendere qualcosa, né per esibirmi: scrivo se ho qualcosa che penso valga la pena scrivere – e in questi giorni il pensiero mi è venuto. Quindi, eccomi. Continua la lettura di Fino a dove possiamo spingerci?

Aggiungere l’inverso

In questo articolo esamineremo una tecnica veloce ed efficace per scurire il cielo. L’effetto si può ottenere in diversi modi, ma questo è particolare perché si basa su una proprietà apparentemente banale che lega un’immagine al proprio negativo. Per capire di cosa si tratta, torniamo a un modello già esaminato. Continua la lettura di Aggiungere l’inverso

Pensieri sul colore in Photoshop