Ed eccomi a scrivere dell’ultimo CCC di quest’anno, che è anche quello che mi ha portato più lontano da casa finora. Scrivo da Reggio Calabria, da una stanza a livello strada in un grazioso B&B che si affaccia dritto su Piazza Castello e che già conosco dal workshop tenuto qui in aprile. Sono passati poco più di sei mesi e sembrano per certi versi sei anni. Per altri sei giorni.
Sei anni perché sono accadute molte cose nel frattempo, sei giorni perché ripercorro le stesse strade viste in aprile e incontro in parte gli stessi volti. E questo, devo dire, dà una gran bella sensazione.
Venerdì 14, dopo una partenza resa difficoltosa dalla neve, sono riuscito ad arrivare – anche se con due ore di ritardo. Alessandro Mallamaci e Giuseppe Melia mi hanno raccolto all’aeroporto, mi hanno portato a mangiare e ho avuto addirittura due ore per riposare prima dell’incontro pomeridiano con gli interessati alla CC. Incontro che è stato incredibilmente positivo: perché sono venute circa trenta persone, perché alcune sono rimaste in piedi per tre ore mentre illustravo alcune tecniche seguendo un percorso deliberatamente non preparato (è una sfida partire da un punto, vedere come un pubblico sconosciuto reagisce e decidere al volo se sarà CMYK, Lab, PPW o gestione del colore il prossimo argomento). Ma soprattutto perché, con mia enorme sorpresa, alcune persone hanno viaggiato in corriera per 100 km pur di esserci, ed erano già lì quando sono arrivato, un’ora prima dell’inizio, per preparare le mie cose.
Ciò che mi sta più a cuore in questi casi è capire perché qualcuno si prenda la briga di perdere una giornata per vedermi dimostrare come trasformare un vestito magenta in uno azzurro, o come sostituire un cielo senza selezionare un solo pixel, o spiegare perché è importante allegare un profilo a un file, o come togliere il rumore a uno scatto pestifero dopo avere spalancato le ombre con un profilo a gamma improbabile. Per questo chiedo a queste persone cosa fanno, che fotografie amano scattare, che tecniche prediligono. E da nessuno ho imparato tanto come da loro: allievi o semplici spettatori.
Ed è strano (positivamente strano, intendo) aprire poche ore dopo la mail e leggere messaggi come “ciao, sono X, ti mando la fotografia che ci siamo fatti stasera, grazie di tutto”. Ne ho una collezione ormai, forse il ricordo più reale che mi convince che tutte queste tappe nella Roadmap sono davvero esistite.
Poi, ieri e oggi, il Campus vero e proprio. Ora non ho più dubbi: il Sud è generosissimo ed esigente. Dà tantissimo, anche umanamente, e chiede di ritorno – con garbo e rispetto – attenzione: più che il Nord. Non so perché, ma anche durante gli esercizi non si smette mai, ci sono molte domande – quasi tutte sensate e importanti, e bisogna rispondere. Ed è lì che di solito mi accorgo se ho omesso qualcosa, se devo spostare una virgola, se due argomenti vanno invertiti. Anche perché ho ormai duecento slides e almeno seicento immagini da mostrare, se serve, ma odio la ripetizione automatica: voglio improvvisare, a volte connettermi con argomenti che sembrano sconnessi da quello principale. E il miracolo è che in due giorni tutti, nessuno escluso, imparano alla perfezione a leggere i canali. I problemi, se ci sono, sono più pratici che concettuali: e questo è il miglior complimento che posso fare ai miei studenti.
Il più grande, però, va agli organizzatori. Questo CCC non sarebbe mai stato fatto senza la visione di Alessandro Mallamaci, una persona che stimo tanto più quanto più la conosco: lucido, deciso e allo stesso tempo delicato. E con lui la sua squadra: Giuseppe Melia, Giovanna Catalano e Francesco Rotilio. Li devo ringraziare tutti e quattro per la professionalità e la calorosa umanità e per avermi sempre trattato benissimo a tutti i livelli. Sono sempre restio a esprimere giudizi globali su una città o su una società, perché so bene che le dinamiche sono complesse e non necessariamente trasparenti. Ma mi sento di dire che Reggio Calabria, che pure mi affascina e che in un certo modo sento come una seconda e occasionale casa, sarebbe un luogo ancora migliore se ci fossero più giovani della caratura e con la visione di questi. E mi sento davvero onorato di essere loro amico.
E infine.
Oggi è il 16 dicembre. Meglio – lo era fino a poche ore fa. Non un anniversario che amo ricordare, ma che devo purtroppo portare con me. Un anniversario di lontananza che mi pesa e che devo affrontare. Curiosamente, in questo giorno concludo il mio anno di corsi nella città più lontana da casa che mi abbia ospitato, come ho scritto sopra. E ringrazio le forze superiori di averlo passato qui, tra le braccia e in mezzo agli sguardi di persone vere, rette e genuine. Forse pochi altri luoghi sarebbero stati altrettanto adatti.
E domani si vola a casa, sulla grigia Milano, per poi andare a verificare se il vialetto innevato davanti allo studio necessiti di spalatura o meno. E a fare piani per il futuro – che a gennaio ripartirà da un luogo poco distante da qui, dalla Sicilia. Che, fuori dal Molly’s Pub, sembra così vicina che pare di poterla toccare.
Grazie ServiziFotografici, grazie Reggio, grazie Calabria.
Molto belli questi pensieri da post CCC. Sono spaccati di vita. Sai perché la gente, le persone, vogliono saperne di più sulla CC, su come gestire le problematiche delle proprie immagini, su come migliorare i loro scatti? perché sono azioni che ognuno fa positivamente per se stesso, passare momenti piacevoli con i propri ricordi, snapshot di attimi e momenti fermati. E migliorare questi momenti, renderli più *belli* è come rendere più belli loro/noi e ripetere ancora una volta quel momento tutto per noi, perché la fotografia siamo noi che guardiamo il mondo e chi guarda le nostre foto guarda molto anche noi.
Ma questo qualcuno l’ha indubbiamente già scritto, mi piaceva sottolinearlo.
Buffo, il 16 dicembre anche per me è una data che ha sancito ufficialmente un allontanamento, la separazione da mia moglie.
Buonanotte,
e grazie 🙂
Grazie infinite Marco
La tua compagnia è particolarmente gradevole, oltre che per la tua straordinaria conoscenza anche per i favolosi aneddoti che condividi con noi…
A presto 🙂 (questa che precede è una faccia, ma tu lo sai meglio di me)
un abbraccio
Giovanna