It was 2(0) years ago today…

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“Sono vent’anni oggi…”: le prime parole di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, il più famoso album dei Beatles. Io non sono andato così lontano: mi manca ancora uno zero e gli anni sono soltanto due. Ma, per quanto sembri impossibile, il 19 marzo 2011 iniziava a Pescara il primo CCC – Color Correction Campus, presso il Victoria Hotel. Quindi, sono non venti bensì due anni. Oggi.

Le autocelebrazioni non mi piacciono, e nemmeno le celebrazioni semplici: festeggio a malapena il mio compleanno, sempre con pochissime persone (l’ultimo, per la cronaca, in un ristorante cinese a Villafranca, con Marco Diodato). Però un pensiero lo voglio spendere, non fosse altro che per ringraziare le persone che hanno dato inizio a tutto questo. Senza quel CCC dubito che ci sarebbe questo blog, dubito che ci sarebbe il sito www.colorcorrectioncampus.com, certamente non ci sarebbe il gruppo su facebook che mentre scrivo conta 723 membri. Mi ricordo ancora la telefonata di Alessandro Bernardi il giorno che mi chiese “allora, come ci si sente ad avere 100 iscritti?”: già quello sembrava un traguardo difficile da raggiungere. Poi venne il momento dell’SMS di Daniele Di Stanio, una sera che ero fuori a cena: “300! Complimenti!” E tutto è accaduto così, senza che capissi bene il perché. Davvero.

Per oggi niente discorsi tecnici, è il momento di ricordare e, perché no?, festeggiare un po’. Per questo ho fatto ciò che non facevo da molto tempo: uno screencast sull’ultimo contest libero lanciato su facebook, quello relativo al Giardino della Kolymbetra ad Agrigento. Avevo scritto che non ci sarebbe stato un video, ma quando ho visto ventisei versioni dell’immagine arrivare nel Dropbox ho pensato che fosse il caso di farne uno, almeno per premiare la dedizione di chi ha partecipato, soprattutto in questa occasione. Quindi c’è un video da scaricare – trovate il link in fondo a questo articolo. Mi dispiace che due o tre versioni siano arrivate dopo che avevo realizzato il video e non siano quindi state inserite, ma la decisione di farlo è stata istintiva e rapida, e d’altronde non era stata posta alcuna scadenza. Mi scuso con gli interessati – sarà per la prossima volta.

Lo screencast è dunque il festeggiamento: sobrio e senza spese, vista l’austerity di questi tempi; solo un po’ di buon tempo. Ma è anche un grazie a tutti coloro che hanno partecipato: non solo al contest, ma anche alle classi. Un grazie anche a chi, per impegni di lavoro o altro, da un po’ di tempo non partecipa molto al gruppo: due persone in particolare – Francesco Marzoli e Antonio Pesacane. ll primo, per avere inventato letteralmente il CCC; il secondo per avere creato il gruppo su facebook sull’onda dell’entusiasmo dopo la prima classe di Pescara.

Ho raccontato la storia diverse volte, ma non ricordo di averla mai scritta – e forse è il momento di farlo. Ho conosciuto Francesco ad “Arrivano i Guru” ad Assisi, nel novembre 2010. Di quei giorni ricordo soprattutto: la pioggia torrenziale la sera che tutti andarono via e rimasi da solo, visto che sarei partito la mattina dopo. A quel meeting, incidentalmente, c’erano anche Andrea Iacca, Andrea Parolin e Mirko Santangelo, che di lì a poco assieme a Francesco avrebbero fondato i White Rabbits.

Francesco mi chiamò nel mese di febbraio 2011 chiedendomi se fossi disposto a fare un incontro con lui relativo alla correzione del colore. Risposi di sì, ma anche che forse sarebbe stato tutto molto più proficuo e divertente se avessimo organizzato una piccola classe, qui da me. Gli suggerii di trovare almeno altre due o tre persone interessate: su due piedi, non ci riuscì. A quel punto mi chiese se sarei stato disposto a scendere io a Pescara, per tenere una classe organizzata da lui. Risposi di sì, e dodici ore dopo aveva prenotato la sala, con iscritti in lista: zero. Ma uno zero non ha mai fermato e mai fermerà Francesco Marzoli, questo lo sappiamo.

Il logo originale del CCC, ideato da Francesco Marzoli.
Il logo originale del CCC, ideato da Francesco Marzoli.

Per inciso, fu sempre Francesco a creare e firmare in men che non si dica il primo logo del CCC, che non si è più visto da molto tempo. Era quello che vedete qui a fianco. Quando qualche mese più tardi Olga Intini disegnò il logo attuale, decidemmo non senza qualche sofferenza di abbandonare la parola “Lab”: era perfettamente sensata nel contesto dei colori scelti per questo logo, ma quei colori non migrarono in quello definitivo. Quindi, via il metodo colore, in favore di CCC. Il nuovo logo, che potete vedere sul sito e nell’intestazione del gruppo su facebook, è farina del sacco di Olga. Tranne il payoff, arrivato a me chissà come quando meno me lo aspettavo: quel CREATING.COLOR.CULTURE che vuole ricordare il web e che è, alla fine, il principio che ha ispirato il blog su cui sto scrivendo.

Pescara, 19 marzo 2011, dunque. Per chissà quale congiunzione astrale, la classe si riempì di persone che arrivavano da Torino, Varese, Bologna, Brindisi, Napoli. Furono, e chiunque potrebbe testimoniarlo, due giorni speciali e molto intensi per tutti. Di quei giorni ricordo soprattutto: la telefonata di mio figlio, a mezzogiorno del 19 marzo, che mi faceva gli auguri per la festa del papà “e pe lla tua (s)cuòla”. Tre anni, compiuti pochi giorni prima.

La sera della domenica, 20 marzo, prima di andare a cena, in quindici minuti scrissi nel bar del Victoria Hotel la lista del programma di quello che avrebbe dovuto essere il mio quarto e ultimo videocorso nella serie della correzione del colore per Teacher-in-a-Box. Ce ne furono poi altri quattro, ma quello, all’epoca, avrebbe dovuto essere l’ultimo. Fu quello che divenne amichevolmente noto come il corso delle venti immagini in tre ore; diversi scatti utilizzati venivano dal CCC di Pescara, con il gentile permesso dei fotografi presenti. Lo registrai esattamente tre giorni dopo.

Quando ripartii, la mattina di lunedì 21 marzo, all’ingresso dell’autostrada pensai: “bene, ho fatto anche questo – è stato interessante”. Non avrei mai pensato che ci sarebbe stata una seconda volta. Invece qualcuno iniziò a telefonare. Uno dei primi fu proprio Antonio Pesacane, che era venuto a Pescara fin da Napoli e che si offrì di organizzare un CCC nella sua città. E, naturalmente, fondò il gruppo su facebook. Fu l’inizio di uno schema: quasi tutti i corsi, con pochissime eccezioni, sono stati organizzati direttamente o indirettamente da studenti che avevano partecipato a qualche corso precedente e che decidevano autonomamente di portare il CCC nella loro città. Non ho mai una sola volta cercato di organizzare in maniera autonoma una classe, mi è sempre stato offerto: quindi, se mi chiedete chi siano i miei testimonial, posso solo rispondere – le persone che sono venute ai miei corsi.

La lista completa delle date è sul sito, e ogni tanto la rileggo chiedendomi in tutta onestà come sia stato possibile. Perché nel 2011 la sequenza fu Pescara, Napoli, Vicenza, Ostuni, Bologna, Roma. Nel 2012, Bologna, Parma, Verona, Pescara (I e II livello), Milano, Bari, Reggio Calabria. Nel 2013, finora, Gela e Milano. In mezzo, i seminari e i workshop: Roma, Reggio Calabria, Busto Arsizio, Bologna, Cagliari, Verona, Venezia, Milano, Trento, Napoli, Caltanissetta, Agrigento. Tra pochi giorni sarò di nuovo a Milano e altre date sono in preparazione, soprattutto al centro-sud.

Non vorrei che pensaste che io consideri questo elenco una specie di lista di gloria: anzi, in due anni forse avrei anche potuto fare di più, ma il tempo è quello che è. Ogni corso, anche se gli argomenti sembrano sempre gli stessi, è sempre soggetto a revisioni, aggiornamenti, cambiamenti di immagini e modelli per spiegare i concetti. Ci metto giorni interi a rivedere e limare le cose, ed è un lavoro che non sembra avere fine, anche se penso di essere riuscito ad assestarlo abbastanza. L’elenco, alla fine, mi serve quindi solo per rivedere il percorso e, se possibile, migliorare ancora in futuro.

Quello che so è che nell’arco di cento settimane o poco più ho trovato molti nuovi e splendidi amici, con i quali rimango costantemente in contatto; ho conosciuto realtà diverse; ho imparato tantissimo dalle persone che erano venute per imparare da me – e non le ringrazierò mai abbastanza per questo. Tutto ciò mi ha portato a cambiare alcune delle idee con cui ero partito, perché il confronto con tecniche diverse e in generale persone diverse è sempre stato per me lo stimolo principale per crescere e procedere.

Tutto questo mi sorprende, onestamente. Molti di voi sanno che vengo dal mondo della musica: ho il mio personale database mentale di brani, probabilmente ormai saldato nel DNA, a cui attingo trovando spesso curiose assonanze con il mio vissuto. In un caso come questo, pochi brani potrebbero risultare adatti quanto “No Inbetween”, una canzone ormai dimenticata di un gruppo chiamato Supertramp che a un certo punto recita:

It seemed so simple,
Let’s go out and have some fun –
Someone to play to:
We didn’t know what we’d begun.

Vale anche per me e, credo, per Francesco. Fu davvero così: “su, vieni a Pescara, ci divertiamo e facciamo un corso.” Nessuno sapeva che saremmo arrivati qui.

Quindi, auguri a tutti e grazie di cuore per il percorso: la roadmap più lunga che io potessi sperare e immaginare. Non so per quanto continuerà, perché per carattere tendo sempre a scendere dal treno prima che il treno si fermi. Intendo dire – continuerò a fare ciò che faccio fino a che mi sembrerà che abbia un senso. Nel momento in cui quel senso si perderà, per qualsiasi motivo, semplicemente mi fermerò senza preavviso come ho fatto altre volte. Quando accadrà, tutto questo diventerà lo splendido ricordo di un passaggio di vita, fortunatamente attraversato in compagnia di alcune persone realmente eccezionali.

Da un lato, penso che quel giorno non sia così vicino. Dall’altro, tengo a mente – di nuovo – i Beatles: non “Sgt. Pepper” ma “Lady Madonna”: l’ammonimento è “see how they run”, “guarda come corrono”. I giorni, naturalmente.

Ne auguro tantissimi, sereni e produttivi, a chiunque stia leggendo queste righe. E ora, avanti, alla prossima.

Il video che vi ho promesso all’inizio, per inciso, è qui: http://airdropper.com/ccc
Alla richiesta di passphrase digitate: “kolymbetra”, senza le virgolette.
Scaricate i circa 230 MB di video che ho preparato per voi, e grazie come sempre per la vostra dedizione e attenzione.

Buona visione!
MO

18 commenti su “It was 2(0) years ago today…”

  1. Letto tutto d’un fiato mentre si serrano i ranghi per il prossimo Phtoshow nel quale credo che ci incontreremo, a questo punto, per festeggiare questi compleanni con champagne in gran quantità.
    Non riesco a commentare se non con il titolo di un’altra canzone: The best has yet to come.
    Auguri di cuore per i primi due anni e che questa avventura ti possa portare lontano, magari in terre più prolifiche della nostra.
    Buon colore e buona vita!

      1. La domanda cruciale è: prima delle demo o dopo? Magari hai visto mai che lo champagne produca effetti spettacolari inaspettati…
        Se ha funzionato in Toscana con il vino potrebbe funzionare anche nella Milano da bere!

  2. io credo che il segreto del successo di questo progetto in progress…sia il connubio di personalità ed entusiasmo di fare che contagia.

  3. Tanti auguri!!! Spero che questo treno non ti dia mai la sensazione di dover scendere….così il viaggio potrà continuare ancora verso nuove mete da scoprire!!! Grazie Marco per la condivisione di questi ricordi e pensieri….ci vediamo a Milano!!!

  4. Il mio commento si riferiva certamente a te, Marco, ma anche al gruppo in generale. Voglio dire che il post di un nuovo iscritto sulla gestione colore a generato 71 commenti (!!!) in poche ore: questo a mio modo di vedere significa che l’intento generale è quello di dare supporto senza le manie di protagonismo che tristemente affollano la rete. C’è una voglia di dare una mano che non nasce dall’imposizione ma per empatia, se così posso dire. Diversamente da un’altra realtà (anche se non riferita a fotografia, grafica e quant’altro) di cui, Marco, abbiamo parlato in questi giorni. E’ uno degli esempi virtuosi della rete che dimostra che il mezzo deve sempre e comunque rimanere tale e ciò che deve contare sono le idee e le persone.
    A presto

  5. Ho partecipato ad un corso con l’intento di approfondire e consolidare alcune delle mie conoscenze…. seduto su quella sedia sedia rimasi affascinato da un omino curioso che offriva il proprio sapere con una semplicità estrema, senza presunzione e risposte adeguate.
    Quanto dico pare un omelia per Marco…. ma onestamente ( e credetemi non sono persona che si lascia andare ad emorragiche adulazioni ) prima dei tuoi concetti in CC arriva la persona che sei. Il vero elisir che dà sostanza, struttura ed interesse ai tuoi workshop risiede in ciò che sei.
    Buon proseguio Marco.
    Ci si incrocia a Milano

  6. Allora auguri…..tanti e complimenti per i successi ottenuti in soli due anni.
    E ..mano al portafogli per offrire da bere….lunedi ci vediamo al photoshow

  7. Caro Marco, non posso che dedicare a te e ai tuoi 2 anni questa “vittoria virtuale”, mi hai accompagnato verso un salto di pensiero laterale sulla correzione del colore (e più in generale sull’estetica) con una naturalità quasi imbarazzante. In realtà mi accorgo di aver plasticamente (e drasticamente) modificato parte del mio modo di osservare e processare le informazioni che, non me ne vogliano la “manovra sul verde” o l'”inverted overlay”, ma ritengo sia il bagaglio in assoluto più importante che mi porto dietro ogni giorno.
    Grazie Marco e come si usa dire in questi casi… 100 di questi giorni!

    A presto!

    1. Grazie Simone – la cosa che può farmi più piacere è un commento come questo. È difficile spiegarlo a chi non sia stato in classe, ma penso che il mio sia un corso di “idee realizzate tramite Photoshop” più che un corso di “tecniche in Photoshop”, ed è molto gratificante vedere che questo alla fine passa in ciò che dico. A presto e grazie ancora!

  8. Vengo da un periodo non senza difficoltà che parte proprio da quel nevoso febbraio 2012, a Bologna. Devo ringraziarti Marco e assieme a te tutti coloro che hanno promosso il loro impegno in questi due anni. Come ha commentato un ragazzo sopra non ha molto senso lasciarsi andare ad “emorragiche adulazioni”. Questa tua “cosa” che sta sempre più prendendo le sembianze di qualcosa di grande mi ha aiutato nel lavoro enormemente, dandomi nuovi spunti, nuovi punti di critica e in ultimo ma non ultimo, nuovo entusiasmo. Certamente il mio lavoro ora è cambiato grazie ai tuoi insegnamenti, e in meglio, o almeno il feedback dei clienti è molto positivo. Mi ha permesso di lavorare in realtà che senza i tuoi spunti e gli opportuni approfondimenti, mai avrei nemmeno pensato di avvicinare. Ha un senso profondo a questo punto, accodarmi al tuo bimbo e farti gli auguri “pe lla tua (s)scuola” e per una buona vita. Sono felice che le nostre strade si siano incrociate…

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