Roadmap #9 – Bologna

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Spiegare il PPW, il famoso Picture Postcard Workflow di Dan Margulis, è una delle cose per me più difficili. Non a caso, nei corsi, occupa buona parte della giornata di un corso avanzato. L’ho fatto a Roma in aprile, al Photoshow, e tra gli otto seminari che avevo preparato è stato di gran lunga quello di cui sono stato meno soddisfatto.

Questa sera a Bologna è andata molto meglio: tante persone, tutte a diversi livelli interessate nella fotografia naturalistica, in un’atmosfera familiare e amichevole, da vero gruppo di amici appassionati. Si tratta dell’associazione culturale Provediemozioni.it, che ha sede presso il (bellissimo) centro sportivo Barca. Rapida discesa da casa, hotel, cena con gli organizzatori, i canonici quindici minuti per (non) calibrare il proiettore, e poi via, senza rete come il PPW richiede.

La vera novità è che ho introdotto la dimostrazione di come si arriva per step al nucleo di base del flusso di lavoro, colore-contrasto-colore, facendo prima una correzione con una sola curva, poi separando il colore dal contrasto con i metodi di fusione e infine inserendo la manovra del Modern Man from Mars e il Color Boost. questo mostra in maniera eclatante le differenze tra i tre approcci.

Diverse domande, tutte molto intelligenti: sugli effetti collaterali delle manovre (ci sono, a volte, e vanno prevenuti o curati), sull’opportunità o meno di fare certe cose in Camera Raw, su come velocizzare la scelta della maschera di livello. Non certo domande da principianti. Quella che ho trovato più interessante riguardava l’integrazione di manovre manuali come sfocature o maschere dipinte in questo flusso di lavoro: possibile, naturalmente, ma non è ovvio quando e come dovrebbero essere fatte certe cose, segno che il margine di miglioramento e raffinamento delle tecniche è ancora ampio.

Tre immagini lasciano senza fiato, e lo so perché le ho usate anche in altri contesti. Si tratta della tratta dell’arcinota rana nel fango di Marco Diodato, del leone bianco di Doris Franceschini, che si presta in maniera perfetta all’esplorazione del fenomeno percettivo, e del ghepardo di David Cardinal, proveniente dalla collezione di immagini didattiche di Dan Margulis.

Mi sono stati proposti due scatti, il primo dei quali molto difficile a causa delle precarie condizioni di esposizione. Il secondo, invece di un lupo quasi monocromatico, a detta del fotografo. Ma – mai dire “monocromatico” con il PPW nei dintorni.

Gli errori nel PPW sono quasi sempre spettacolari, e infatti ne ho commesso uno assai istruttivo: ho inavvertitamente dimenticato di unire i livelli passando in Lab su uno splendido scatto di un pellicano fornitomi da Claudia Rocchini. Questo mi ha fatto perdere una curva RGB per strada, e la seconda passata sul colore ha reso elettrica la leggera dominante blu iniziale. Questo mi ha dato modo di tornare indietro, correggere l’errore e ripetere, con ancora la stessa selezione per il Modern Man from Mars: stavolta, tutto a posto. Credo che la platea abbia imparato più da questa svista che da tutto l’inquadramento teorico iniziale sulla necessità di verificare ed eventualmente correggere i colori noti prima di procedere.

Un grazie a Domenico Leggieri, che ha proposto la mia presenza, e al direttivo che ha accettato con tanto entusiasmo: in particolare, Antonio Iannibelli e Maria Perrone. E grazie a Gianni Grandi e Andrea Cremonini, venuti a trovarmi dopo il “loro” CCC di febbraio. E infine, alla trafelata Michela Bacchione, che ha attraversato Bologna per portarmi i moduli di registrazione dei presenti pur non potendo fermarsi con noi.

E la prossima Roadmap sarà da un’isola: domani si parte per Cagliari…

A presto!

MO

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