Roadmap #16 – Milano (TOTR)

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Scrivo questa Roadmap da un hotel di Codroipo, in provincia di Udine: cosa curiosa, visto che ero a Milano solo poche ore fa. La verità è che ho un impegno qui nel week-end: la giornata è stata lunga e caratterizzata da vistosi movimenti sulla terra del Nord Italia. Sveglia poco dopo le quattro, partenza quasi immediata per Milano, arrivo verso le sette e un quarto, lotta con i parcheggi: solo in Italia poteva essere concepito un sistema che, per sostare cinque ore, ti impone di acquistare altrettante gigantesche tessere tipo gratta-e-vinci che vanno certosinamente grattate ed esposte, in bella fila, sul cruscotto. Un parchimetro per strada no, eh? Quasi un chilometro a piedi per trovare un bar dotato dei tesseroni sopracitati e un altro per tornare alla macchina.

L’Istituto Pavoniano Artigianelli lo conoscevo già: mi ci ero recato in ottobre con Doris Franceschini per quella che fu la prima tappa in assoluto del tour Teachers-on-the-Road, con un grande workshop di Andrea Spinazzola sui temi dell’editoria elettronica e in particolare della DPS, la Digital Publishing Suite di Adobe. Oggi è toccato a me: il pubblico standard di una decina di persone con una formazione che ormai inizia a essere canonica – diversi fotoamatori evoluti, qualche fotografo professionista, uno dei quali docente di fotografia, un paio di grafici. C’era anche Elisa Targher, mia conterranea, conosciuta al Photoshow nel 2012 e responsabile di Canon Professional Services. Temo che nei primi cinque minuti abbiamo trasformato l’atrio dell’austero istituto in una sede temporanea dei Trentini nel Mondo, visto che se qualcuno si chiama Targher non può non avere ascendenze vicine o lontane nel comune di Folgaria. E si parlava di funivie che non ci sono più, della pista da sci sulla strada che scendeva dal Cornetto e trentinerie simili.

Dal mio punto di vista questo è stato il migliore dei workshop che ho tenuto finora. Il programma è più o meno costante, ma cambio qualcosa ogni volta perché la cosa che temo di più è la ripetizione identica a se stessa degli stessi concetti. Sposto un argomento o uso una nuova foto, anche per vedere la reazione del pubblico. La confronto, in termini di interesse, con quelle registrate nei workshop precedenti e decido così se l’esempio è buono o meno. Questo è filato via liscio e consequenziale, almeno nella mia percezione.

Grazie a Nadia Baldo, la fotografa di Trento che sta ospitando il corso di post produzione a cui ho accennato nella Roadmap precedente e di cui scriverò presto, credo di avere un fantastico esempio di un’immagine scattata ad altissimo livello professionale che non funziona a dovere fino a che non si piazza un punto d’ombra artificiale (è un’immagine chiarissima). È un esempio lampante dell’importanza di certi fattori percettivi che non possiamo trascurare.

Mi piacerebbe fare un workshop basato soltanto su considerazioni percettive, che inserisco nel discorso ogni volta che posso ma che rimangono una parte marginale di ciò che dico, per ovvi motivi: ma non so come verrebbe accolto. Quello di cui sono certo è che la “rivelazione” del ruolo dei colori opponenti, del contrasto simultaneo e di altre cose come queste è qualcosa che cattura l’attenzione e, allo stesso tempo, scardina sistemi di preconcetti in men che non si dica.

Comunque le ore sono volate, come sempre, e appena finito ho ricaricato in macchina il mio iMac e sono partito alla volta di Codroipo. Quasi cinque ore di strada, soste comprese, ripensando al mio discorso e correggendo, ancora una volta, il tiro per il prossimo round. Il nuovo modello di funzionamento del miscelatore canale, pensavo, oggi è arrivato dal cielo e forse non mi abbandonerà, almeno per un po’.  Mentre guidavo, a farmi compagnia sono giunte diverse telefonate di persone amiche, mentre il muso dell’auto fendeva la notte.

Ricordo del giorno: la vecchia Linotype appoggiata sul bancone a fianco della mia postazione, con quelle due sequenze di tasti, ETAOIN SHRDLU, su cui gli operatori un tempo strisciavano il dito per indicare un errore di composizione del testo. Una cosa che sanno in pochi, e che io stesso ho imparato solo di recente. Dove e come lo spiegherò prima o poi, a tempo debito.

Per ora, la notte. E, in retrospettiva, nessun dito nervoso a colpire un tasto dopo l’altro per segnalare un errore, magari imperdonabile. Non per ora, almeno.

2 commenti su “Roadmap #16 – Milano (TOTR)”

  1. Un Ws basato sulle considerazioni percettive si può fare. Basta che cominci a creare il 3° livello :-). Nel caso sono preiscritto di istanza

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